Neuroscienze a Messina: ecco come si studia il cervello

di Angela Penna, studentessa

Ieri, in occasione della Brain Awareness Week che per la prima volta a Messina sta coinvolgendo il pubblico generale, ha avuto luogo – presso il Salone delle Bandiere del Comune – un interessante convegno dal titolo “Neuro-plasticità e strumenti di lettura del cervello”. Un appuntamento che si aggiunge alla lunga lista eventi organizzati da NeuroMe – Servizio di Neuropsicologia di Messina che vede impegnati, durante tutta la settimana del 14-20 marzo, tutti gli appassionati di scienza, esperti e non. In occasioni come queste gli studenti universitari dell’Ateneo così come i cittadini dovrebbero sentirsi orgogliosi di accogliere iniziative coinvolgenti che affrontano temi scientifico-sanitari in modi nuovi ed originali.

Lo studio del cervello affascina da sempre l’uomo con i suoi misteri ed è interesse condiviso da molti quello di conoscere ciò che si “nasconde” dentro la nostra testa.

Quale occasione migliore, dunque, se non quella di partecipare alla Settimana Mondiale del Cervello che arriva nella nostra città?

Ieri in particolare è stato affrontato un argomento stimolante e singolare: come reagisce il nostro cervello alle esperienze quotidiane? Ad aprire la giornata è stata la professoressa Alessandra Falzone – Dipartimento di Scienze Cognitive – che ha spiegato il concetto di plasticità cerebrale, ovvero la capacità dell’encefalo di modificare la propria struttura e il proprio funzionamento, mediante l’attività dei neuroni, in risposta agli stimoli ricevuti dall’ambiente esterno.

Un volontario partecipa a un esperimento

Un volontario partecipa a un esperimento

A seguire, con l’intervento della professoressa Rosa Angela Fabio – Dipartimento di Scienze Cognitive – l’entusiasmante viaggio alla scoperta del nostro cervello si è concentrato su quello che viene definito potenziamento cognitivo, in risposta a una curiosa domanda: possiamo diventare più intelligenti? Interessante è stato anche, alla luce dei dati scientifici, l’invito a non arrendersi mai nel corso della vita, qualunque sia il progetto che ognuno di noi si sia prefissato di realizzare, perché ci sono dei buoni margini di potenziamento, ovvero di miglioramento; “tutti possono diventare Einstein”. I giovani soprattutto devono impegnarsi sempre nel raggiungimento dei propri obiettivi: “se è vero che i nostri pensieri possono modificare il nostro cervello e se noi ne diventiamo coscienti, aumenta il nostro senso di responsabilità. Possiamo essere consapevoli e attivi del nostro processo di cambiamento”.

A chiudere dunque gli interventi teorici della mattinata di studio è stato il dott. Antonio Gangemi, ricercatore presso lo stesso Dipartimento, che ha illustrato le tecniche utilizzate per esplorare e leggere il cervello anche in riferimento al loro utilizzo nelle patologie neurologiche.

Un volontario presta il suo cervello all'EEG

Un volontario presta il suo cervello all’EEG

Il laboratorio pratico che è seguito ha dato modo ai numerosi intervenuti di toccare con mano gli strumenti delle neuroscienze utilizzati nella “conquista” delle conoscenze sul cervello. In particolare, con l’aiuto di alcuni volontari del pubblico incuriositi dai macchinari, si è potuto osservare da vicino come si effettua una elettroencefalografia (EEG) e come si analizzano i risultati. Il Cognitive Fun ha poi intrattenuto e anche divertito i partecipanti che hanno potuto sperimentare esercizi di memoria, attenzione e funzioni esecutive. Infine, si è potuto osservare il funzionamento di uno strumento che rileva i movimenti oculari (eye-tracker) e parlare delle differenze e degli effetti in uomini e donne.

“Sono davvero soddisfatto di questa giornata, trovo che questa Settimana sia un’ottima occasione per essere protagonisti della scienza grazie agli esperti del settore”, ha commentato uno studente. Un ringraziamento particolare da parte dei relatori è andato alla dott.ssa Donatella Ruggeri, psicologa esperta in neuropsicologia, coordinatrice dei numerosi eventi che vedono Messina in prima linea in Sicilia e nel sud in questa Settimana Mondiale. “Sono felicissima della risposta che sta avendo questa iniziativa e della risonanza che ha tra le persone comuni, che sono quelle che vogliamo raggiungere per raccontare le ultime scoperte scientifiche che riguardano il cervello.”

Pare che i siciliani abbiano dunque aperto calorosamente il loro cuore, o meglio, il loro cervello a questa manifestazione.

One thought on “Neuroscienze a Messina: ecco come si studia il cervello

  1. Paolo ha detto:

    Ho conosciuto di persona il dott.Gangemi.
    Un bravissimo neuroscienziato persona molto competente .

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