Negli ultimi venti anni la ricerca portata avanti dalle neuroscienze ha aumentato molto la nostra conoscenza degli effetti del trauma e ha messo in luce come esso produca cambiamenti psicologici reali, lasciando tracce evidenti nella mente, nelle emozioni, nella capacità delle persone di entrare in relazione con l’altro, e persino nella neurobiologia e nel sistema immunitario. Stiamo finalmente iniziando a comprendere la complessità della relazione tra esperienza, neurofisiologia, endocrinologia, e comportamento. Questa consapevolezza ha offerto ai clinici la possibilità di sviluppare metodi di trattamento più efficaci, che tengano in considerazione gli effetti a lungo termine del trauma, sia sul corpo che sulla mente, capaci di sfruttare la neuroplasticità naturale del cervello per attenuare o estinguere il danno subito.
Il trauma è qualcosa che non riguarda solo l’aspetto cognitivo, anzi, è per lo più un’esperienza che riguarda aspetti emotivi e somatici, Per cui la risposta immediata agli eventi attivanti tende a essere fisiologica, piuttosto che logica.
All’interno del workshop ci soffermeremo sui vari approcci terapeutici che negli ultimi anni sono stati sviluppati e che si focalizzano anche sugli aspetti biologici nella cura del trauma, e tra essi, faremo particolare riferimento all’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), un trattamento evidence-based che rappresenta una combinazione efficace di elaborazione delle memorie traumatiche secondo un approccio top-down (cognitivo) e bottom-up (focalizzato sul corpo).
È obbligatoria la prenotazione per la partecipazione all’evento.
Via G. Gentile 8, 00136
Roma, Roma
Italia
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