DSA: oltre i banchi

L’incontro “DSA: Oltre i banchi” si inserisce all’interno degli eventi della Settimana del Cervello per promuovere una maggiore consapevolezza dei meccanismi di funzionamento cerebrale, in particolare analizzando le implicazioni tra Disturbi dell’Apprendimento e consapevolezza corporea e relazionale, aree sovente in ombra, alla cui comprensione può contribuire la Danzaterapia. Partendo dal presupposto di considerare la diversità come un punto di forza, una risorsa da esplorare, il workshop che viene proposto
mira ad aprire uno spazio di riflessione sui disturbi dell’apprendimento a partire da un punto di vista spesso considerato secondario nel mondo occidentale e della didattica, vale a dire dal corpo.
Sarà predisposto uno spazio di confronto e ascolto qualificato per genitori, educatori e insegnanti rispetto ai temi dei disturbi dell’apprendimento, del loro inquadramento, della loro diagnosi e dell’applicazione nel
contesto scolastico della legge 170/2010. All’interno della prospettiva delle Intelligenze Multiple (Gardener,2005), travalicando i soli aspetti linguistico verbali e logico matematici dell’intelligenza, le componenti più considerate in ambito scolastico, sarà possibile porre attenzione all’intelligenza corporeo
cinesica, a quella intra personale e a quella interpersonale, molto importanti per le abilità relazionali.
È previsto un momento di danzaterapia in cui sperimentare insieme e in un contesto inclusivo alcune proposte di movimento in gruppo, senza guardare ai ruoli e all’etichettamento diagnostico, certi dei benefici
di questa disciplina nel costruire connessioni e nel promuovere benessere. Considerando i disturbi dell’apprendimento non come una malattia, ma come una condizione di diversa organizzazione si possono infatti far emergere i punti di forza che si riscontrano nei DSA, ad esempio la capacità di memorizzare attraverso le immagini, di trovare soluzioni e fare collegamenti non convenzionali, la creatività e il pensiero divergente. A partire dall’esperienza si evidenzierà come questa disciplina sia in grado di incrementare il benessere sociale e relazionale, prevenendo dinamiche disfunzionali, purtroppo comuni in ragazzi con DSA,
e connesse ai circoli viziosi di learned helplessness, ai vissuti di inadeguatezza, al ritiro o all’aggressività.
Gli aspetti che verranno evidenziati sono legati ai fattori terapeutici specifici della danzaterapia con i soggetti che presentano difficoltà nell’apprendimento, come la possibilità di lavorare sull’orientamento nello spazio e
nel tempo, sull’attenzione e sul controllo degli impulsi, sul controllo della motricità fine, sulla percezione di autoefficacia e sulla capacità di entrare in relazione con gli altri, utilizzando un canale espressivo non
verbale e stimolando una relazionalità più consapevole.
Stimolare l’utilizzo di un canale espressivo diverso dal solo verbale, come quello corporeo cinestesico, può rappresentare uno strumento in più per permettere una migliore comunicazione sia per gli insegnanti, che per
i familiari e per i ragazzi un mezzo tramite cui sperimentare un maggiore senso di autoefficacia.
A seguito dell’esperienza della danzaterapia sarà proposto un secondo momento di parola, in cui si raccoglierà il vissuto dei partecipanti ed i possibili sviluppi di quanto sperimentato, cogliendo i bisogni dei
diversi partecipanti e proiettandoli in un percorso verso la strutturazione di proposte ed interventi.

Evento riservato a: genitori, educatori e insegnanti

Conduttori:
dott.ssa Belmonte Serena, Psicologa, Danzaterapeuta
dott. Guaramonti Paolo, Psicologo, Danzaterapeuta