Cosa significa cervello plastico?
La plasticità si riferisce alla capacità del cervello a “riformarsi” e a “modificarsi” nel corso del tempo. Il termine è stato usato per la prima volta dal neuroscienziato polacco Jerzy Konorski per descrivere i cambiamenti cerebrali, che sono dovuti alla forza di connessione tra neuroni espressa dall’influenza dell’esperienza.
Il cervello, infatti, non è statico ma è in continuo divenire. Le connessioni neurali possono essere modificate in due modi: dall’esperienza e dall’evoluzione biologica (Aamodt, Wang).
E’ un fenomeno che influisce sulle capacità di pensare, apprendere, ricordare e pianificare strategie comportamentali. L’importanza di questo processo è osservabile in bambini che subiscono privazioni durante l’infanzia.
Dal momento che il cervello si “nutre” di stimolazioni ambientali, uno dei modi per alimentarlo è quello di creare un ambiente stimolante per il bambino.
Per allontanare questi piccoli scopritori – sempre alla ricerca di cose nuove da fare ed apprendere – dalle stimolazioni multimediali incessanti, è stato progettato un incontro- laboratorio in cui i bambini possano ritornare ad utilizzare gli organi di senso.
Dopo aver spiegato la struttura del cervello e il suo funzionamento, i bambini creeranno un plastico del cervello così da ricevere informazioni teoriche, da usare gli organi di senso necessari per creare nuove connessioni cerebrali e creare con le proprie mani un cervello divertendosi.
Il solo input teorico, infatti, non permetterebbe di avere una panoramica concreta di questo organo straordinario. E’ importante che i bambini “si sporchino le mani”, vedano le cose da un altro punto di vista.
L’auspicio è che questo piccolo spazio possa far appassionare bambini e genitori alle neuroscienze. L’incontro è aperto anche ai bambini diversamente abili poiché la stimolazione sensoriale è molto utile e aiuta la plasticità neuronale anche in chi ha una disabilità.
Via San Donato, 24 (Sala), 81100
Caserta, CE
Italia
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