La famiglia è per definizione, uno degli ambiti di potenziale protezione per i suoi membri, tuttavia si può rivelare un ambiente ostile, pericoloso per l’integrità fisica e psichica dei soggetti che ne fanno parte. Infatti, il contesto in cui più frequentemente si produce violenza è quello familiare.
Secondo l’OMS la violenza domestica ,cioè quella compiuta all’interno delle mura di casa da parte di un familiare, è tra le diverse forme di violenza sulle donne, quella che si verifica più frequentemente e con maggiori tragiche ripercussioni sulla salute psicofisica della vittima. Si intende quindi una serie continua di azioni diverse, ma caratterizzate da uno scopo comune: il dominio di un membro su un altro (Romito 2005). Ciò implica che l’altro non sia considerato una persona ma una cosa di cui disporre, da tenere sotto controllo, da usare quando serve, su cui scaricare rabbia e frustrazione. I danni neuropsichici conseguenti sono a carico sia di chi subisce la violenza (danni da trauma diretto) sia di chi assiste impotente a tale violenza (danni da trauma assistito), danni che perdurano per anni se non trattati in modo specifico.
Le conseguenze della violenza sono profonde e rilevabili a livello neurologico anche con strumenti come la Risonanza Magnetica Funzionale.
La finalità di questo workshop, condotto insieme ad esperte del Centro Antiviolenza La Nara, che si occupa dei percorsi di uscita dalla violenza, dell’ascolto e della messa in protezione delle vittime, è quella di far luce e riflettere sugli aspetti neuropsicologici legati alla violenza intrafamiliare ed alle promettenti forme di terapia antitraumatica.
Questo evento è organizzato in occasione della Settimana del Cervello 2018 in collaborazione con Hafricah.Net , partner ufficiale della Brain Awareness Week.
Via Galcianese, 17/2, 59100
Prato, Prato
Italia
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