La Legge 180/78 (Legge Basaglia) ha segnato in modo indelebile la psichiatria, sia in Italia che all’estero. A 40 anni dalla sua promulgazione, molto è cambiato nell’approccio al malato di mente, ma molto è cambiato anche nel campo delle conoscenze e degli studi scientifici. La frase simbolo di Basaglia “La libertà è terapeutica” va forse ripensata oggi precisando che se da una parte la “libertà” è uno dei fondamenti del trattamento delle patologie psichiatriche, esistono- fortunatamente – anche un’altra lunga serie di interventi terapeutici che possono contribuire alla gestione del trattamento dei disturbi mentali. In questo senso va quindi considerato il contributo delle neuroscienze, che, evidenziando ad esempio il ruolo del deterioramento cognitivo nella schizofrenia, hanno permesso lo sviluppo di interventi riabilitativi centrati su programmi socio e neurocognitivi, per stimolare le aree della memoria, attenzione, concentrazione, linguaggio, oltre che il funzionamento sociale rispetto ad un “reale” da cui la malattia separa drammaticamente. L’incontro verterà quindi su una riflessione generale sulla riabilitazione psichiatrica sviluppatasi dopo la Legge Basaglia, sulle attuali acquisizioni della schizofrenia come disturbo del neurosviluppo, e sugli interventi come la Terapia Neurocognitiva Integrata e la Lettura recitata attuati in funzione di contrastare e/o migliorare i deficit della cognizione. Un ulteriore breve spazio sarà dedicata alla problematica – sempre più attuale – del paziente psichiatrico anziano, in cui alle defettualità della patologia si somma la degenerazione cognitiva legata all’età. Anche in questo caso la riabilitazione tramite percorsi di Ortoterapia o applicazione del Metodo Montessori, possono aprire interessanti prospettive di intervento.
Via degli Etruschi, 4, 00185
Roma, Roma
Italia
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