Demenza: a Bisceglie la mostra-percorso per parlare della malattia

Lo scorso mese, in vista della settimana mondiale del cervello,  sono stati organizzati dal 13 al 19 Marzo una serie di eventi dedicati alla sensibilizzazione di giovani, adulti e anziani volti alla conoscenza dell’organo più sconosciuto e complesso: il cervello.

Anche a Bisceglie, con la collaborazione dell’Associazione Alzheimer Bari, abbiamo organizzato un evento, riguardante in particolare la tematica della Demenza.

Giorno 16 Marzo è stato notevole l’afflusso alla tavola rotonda tenuta presso il Palazzo Tupputi,  seguito nei giorni 17 e 18 dalla mostra “Tutto il possibile” della pittrice Francamaria Ricco, colpita da Demenza di Alzheimer e scomparsa nel 2013.

Quadro antecedente l’inizio della Malattia

Tale mostra-percorso ha spiegato quanto la demenza abbia inciso, negli anni, nella produzione pittorica dell’artista barese recentemente scomparsa.

Sono intervenuti il prof. Nicola Colabufo, Dipartimento di Farmacia Università Aldo Moro – Bari, che ha illustrato l’importanza dei biomarkers nella diagnosi precoce della Malattia di Alzheimer, in particolare del Test C4D; il dott. Pietro Schino, presidente dell’Associazione Alzheimer Italia – Bari, che ha esposto le attività svolte dalla medesima ed il ruolo che riveste nel territorio barese; la dott.ssa Katia Pinto, vicepresidente dell’associazione Alzheimer Italia che ha approfondito la relazione tra arte e demenza.

Lo scopo di tale evento è stato quello di informare e formare i cittadini su quella che è la Malattia di Alzheimer, mostrandone la rispettiva involuzione che tale demenza ha comportato nella produzione pittorica dell’artista. Le opere sono da considerarsi infatti una cartella clinica. Progressivamente hanno messo in risalto come il declino cognitivo abbia influenzato lo stile pittorico di Francamaria Ricco; basti pensare che nella fase terminale della Malattia l’artista non ha fatto altro che produrre opere raffiguranti semplici “linee colorate” pur mantenendo l’armonia cromatica.

Opera prodotta nella fase terminale della demenza

Ad oggi i malati di Alzheimer e di altre demenze sono circa 36 milioni a livello mondiale. Nella sola Italia sono presenti circa un milione di persone affette da demenza. Si stima che nel 2050 tale numero tenderà a  triplicare. Pertanto l’individuazione precoce di tale malattia e la rispettiva formazione dei familiari, permetterebbe l’attuazione di un sistema di cure, sia farmacologiche che cognitive-comportamentali, volte a rallentarne il decorso.

Dott. Mauro Di Pierro

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